Escursione del 13 aprile 2024
Ci sono luoghi che, una volta scoperti, diventano quasi una meta obbligata per chi cerca l’avventura. Il Monte Gagliola è uno di questi. Il 13 aprile 2024 ho deciso di spingermi con la mia MTB in questo posto, con tempo sereno e caldo per una splendida giornata di primavera soleggiata e senza nemmeno una nuvola, perfetta per ammirare tutta la bellezza della valle del Volturno!
Il Monte Gagliola fa parte della catena dei monti tifatini, e con un’altezza di circa 376 m si frappone tra la piana del fiume Volturno e Castel Morrone, consentendo di avere una vista panoramica su entrambi i versanti.
È stato un viaggio immerso nella natura, tra salite impegnative e scorci che sembravano usciti da una cartolina!

Sono le 9.30 del mattino e mi trovo quasi ai piedi del monte Gagliola, colle Tifatino di circa 376 m. che sovrasta Castel Morrone.

Inizia la salita lungo la strada provinciale 174, e dopo poco si può apprezzare già un accenno di panorama.

Giunto nel centro abitato di Castel Morrone, nel breve raggiungo via Abbatelle, dove si trova l’imbocco del sentiero del mirto. Ho raccolto la pietra come indicato, anche se oggi non riuscirò a raggiungere il cerchio sacro della necropoli per depositarlo.

Dopo aver pedalato per un po’ si sbuca dal lato nord che affaccia sulla valle del Volturno. Da qui si ottiene un primo panorama, anche se più “ristretto”, ma procedendo la vista si apre e si colora di verde e di azzurro. Dall’angolazione raggiunta si vedono le due cosiddette “piramidi” di Piana di Monte Verna: a sinistra Monte Monticello (130 m) e a destra Monte Mesorinolo (231 m). In più si iniziano a notare le anse del Volturno.
È abbastanza intrigante la teoria elaborata da quel ricercatore che mette in correlazione queste piramidi con quelle di Giza in Egitto, con il contributo delle anse del fiume che sembrano ricalcare con precisione quelle del Nilo. Leggi l’articolo

Guardando verso sud (lato Castel Morrone), si nota la famosa e particolare “Comola Grande”, una dolina carsica sprofondata milioni di anni fa, sita sul fianco del Monte Fioralito (altro colle dei monti tifatini). Le dimensioni dovrebbero essere di circa 250 m di diametro, con una circonferenza di quasi 800 m ed una profondità che va dagli oltre 280 m, misurata al ciglio superiore, ai circa 150 del ciglio inferiore.
Un attimo di pausa lungo la salita: un silenzio irreale, interrotto solo dal volo di qualche aereo che parte dalla superficie di volo non molto lontana.
Procedendo il panorama si apre ulteriormente. Da sinistra si nota l’oasi delle salicelle, a destra la Parmalat (località “Fagianeria”) e il Monte Monticello.
In lontananza Monte Massico. Poi da metà foto circa, verso destra: Monte Maggiore, Monte Friento, Monte Maiulo, Monte Caruso, Monte Forca, Monte Santa Croce.
Durante il tragitto incontro una simpatica indicazione di un bivio le cui diramazioni si ricongiungono dopo poco.
Riepilogo attività Komoot
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