Avete presente quei viaggi che pianificate da una vita? Quelli che ti fanno dire “Ah, sì, un giorno devo andarci”? Bene, per me quel “un giorno” è arrivato, e mi ha portato dritto, dritto, nel cuore della Gran Bretagna. Sì, amici, ho affrontato l’impresa insieme alla mia mountain bike, ho sfidato i venti, le piogge e le misteriose direzioni di Google Maps (che, a volte, sembra ti voglia mandare dritto in un campo di pecore), e sono arrivato. Sono arrivato a Stonehenge. Proprio quello. Quello che vedi nelle foto, quello dei documentari, quello che fa venire i brividi a ogni archeologo e al tuo vicino di casa che ha un cappello in lana con la visiera. Il viaggio è stato un’epopea. Non è che Stonehenge si trovi esattamente dietro l’angolo, ma dopo ore e ore di viaggio finalmente ho messo piede in questo luogo leggendario.
Mentre scattavo la foto che vedete non ho potuto fare a meno di chiedermi: chi erano queste persone? E soprattutto, come diavolo hanno fatto a trasportare quelle pietre dal Galles, a centinaia di chilometri di distanza? E se non fossero stati gli antichi Britanni, ma qualcun altro?
Mentre fantasticavo stu pensiero, ho trovato una strada che mi ha riportato alla realtà molto più velocemente del previsto: ho imboccato un bivio, ho seguito le indicazioni sbagliate del mio navigatore 🙃 e… sono sbucato dritto dritto a Treglia! 😅




